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La Collaborazione con l’Industria, una Spinta Importante per la NATO

Stabilire una collaborazione maggiore con il settore privato è uno degli obiettivi primari della NATO nel momento in cui è necessario adattarsi al mutare delle tendenze politiche, finanziarie e militari. Una partnership forte con l’industria è considerata dai membri dell’alleanza la chiave per aprire la porta a idee e soluzioni innovative in un momento di limitazioni finanziarie. Tuttavia, l’impiego di tale fucina di idee pone alcune difficoltà per l’organizzazione multinazionale.

La NATO pone la sua partnership con l’industria su un piano di alta priorità, in quanto mira a migliorare la collaborazione in un momento di ristrettezze finanziarie e di trasformazione profonda delle esigenze operative. Il beneficio primario che l’Alleanza Atlantica cerca è l’ottimizzazione dei processi industriali che consentano soprattutto l’impiego delle tecnologie più innovative.

Raggiungere tali obiettivi, in particolare nel campo delle comunicazioni e dei sistemi elettronici, richiede un processo di acquisizione delle capacità operative più agile. Tuttavia, la NATO è ostacolata in questo sforzo dalla sua natura d’organizzazione multinazionale che deve tenere in giusta considerazione le esigenze degli Stati membri.

“Stiamo utilizzando i fondi di 28 nazioni che sono tutte sotto pressione finanziaria e pertanto esse esamineranno in modo molto critico tutto il lavoro che facciamo con l’industria,” riferisce il Magg. Gen. Koen Gijsbers, RNLA (in pensione), direttore generale della NCI, Agenzia NATO per le Comunicazioni e le Informazioni di recente formazione. “In questo contesto, è necessario stabilire una modalità di collaborazione più efficace ed efficiente.”

Questa è una opportunità da cogliere obbligatoriamente nell’attuale contesto politico finanziario. A causa della crisi finanziaria globale, particolarmente dura, che ha colpito l’Europa e gli Stati Uniti, tutti i responsabili governativi e militari devono fare di più con meno. Così, l’impiego di soluzioni innovative che emergono dalle tecnologie utilizzate nei settori commerciali, può offrire alla NATO strumenti per raggiungere i suoi obiettivi di modernizzazione senza eccedere le disponibilità di bilanci in continua restrizione.

Il cuore di questo approccio è la cosiddetta NATO’s “Smart Defence Initiative.” L’alleanza la descrive come “un nuovo modo di pensare per generare le moderne capacità di difesa di cui l’alleanza necessita per il prossimo decennio e oltre.” L’obiettivo della NATO è costruire una “cultura della cooperazione” ad ampio spettro per lo sviluppo di nuove capacità al fine di equipaggiare le forze dell’Alleanza con capacità condivise. Le capacità Nazionali di difesa dovranno, quindi, diventare complementari al fine di evitare eccessive ridondanze. L’iniziativa ha per obiettivo di costituire capacità operative da mettere a fattor comune, con l’industria che svolga un ruolo fondamentale in questo sforzo. Tutto ciò presuppone “una cooperazione multinazionale innovativa da parte dell’industria,” affinchè i partner industriali possano svolgere quel ruolo essenziale che essi hanno nello sforzo di istituire una Smart Defence.

Questa partnership, con l’industria e tra le industrie, offre anche la possibilità di introdurre l’impiego delle nuove tecnologie in campo militare molto più velocemente che nel passato. Il Gen. Gijsbers riferisce che nella sua precedente posizione di Chief Information Officer presso il Ministero della Difesa olandese, è stato responsabile dell’abbattimento dei costi della difesa Olandese. Per quanto fosse un compito spiacevole, l’iniziativa ha spalancato le porte a nuovi approcci. “La gente comprese che se non si collabora per mettere a fattor comune le risorse in modo intelligente, in futuro avremmo dovuto privarci di alcune primarie capacità operative, cosa che non volevamo fare,” racconta. “Il fatto che tutte le nazioni siano sotto pressione finanziaria è in realtà un’opportunità da cogliere per lavorare meglio insieme al fine di rimuovere alcuni degli ostacoli che abbiamo avuto in passato.”

Per quel che riguarda la tecnologia dell’informazione, il risultato della collaborazione potrebbe consentire la costruzione di un ambiente interoperabile in cui i paesi possano condividere i dati sia in orizzontale sia in verticale.

“Se continuiamo con le metodologie di lavoro tradizionali, non si potrà offrire di più con meno: è così semplice,” dichiara il Gen. Gijsbers. “Pertanto, abbiamo bisogno di pensare a nuove procedure di collaborazione che siano vincolanti per tutti al fine di perseguire più rapidamente gli obiettivi comuni.”

This article is available in English: Teaming With Industry a 
Major Thrust for NATO